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Laura Dekker: l’impresa continua

Laura Dekker

Una storia che ha dell’incredibile quella di Laura Dekker, conosciuta oggi come la più giovane velista ad aver circumnavigato il globo in solitaria. Un’impresa non semplice, considerando la tenera età di questa piccola grande avventuriera, che ha cominciato il suo viaggio il 21 agosto 2010, a soli 14 anni. Ma andiamo con ordine. Com’è possibile che una ragazza così giovane abbia avuto i mezzi per compiere da sola un viaggio così impegnativo, e che sia riuscita a portarlo a termine? Per capire tutto questo è necessario fare un passo indietro.

Le prime avventure

E’ il 20 settembre 1995 quando Babs Muller, moglie tedesca dell’olandese Dick Dekker, dà alla luce la piccola Laura. Sono entrambi esperti marinai e la bambina nasce su una barca nel porto di Whangarei, Nuova Zelanda, durante un viaggio attraverso l’oceano Indiano ed il Pacifico. Laura Dekker, già con tripla cittadinanza, vive i suoi primi 4 anni di vita in mare, prima di stabilirsi a Wijk bijDuurstede, in Olanda. Laura passa l’infanzia coltivando la grande passione dei genitoriAll’età di sei anni riceve in dono la sua prima barca, con cui inizia a fare esperienza di navigazione da autodidatta. A 10 anni iniziano le lunghe traversate in solitaria. È proprio durante una di queste traversate, nel maggio del 2009, che Laura approda nel Regno Unito e viene fermata a Lowestoft dalle autorità locali che, preoccupate per la sua incolumità, ordinano al padre di riaccompagnarla nel viaggio di ritorno a casa.

 

La controversa questione del viaggio

Nell’agosto di quello stesso anno, sostenuta in un primo momento solo dal padre e successivamente anche dalla madre, Laura annuncia a un giornale olandese il progetto di circumnavigare il globo in solitaria. La questione assume risonanza internazionale. Sorgono numerose polemiche e opposizioni, accolte poi anche dal tribunale, che stabilisce l’affido forzato di Laura ai genitori, con il divieto assoluto di allontanarsi da casa. Forse chiunque si sarebbe arreso di fronte a tutti questi ostacoli, ma non lei. Il 18 dicembre 2009 viene denunciata alla polizia olandese la scomparsa della ragazza. Sarà ritrovata due giorni dopo ad Amsterdam e riportata a casa, per la seconda volta.

Ma a un certo punto sembra arrivare un momento di svolta in tutta questa storia. Il 26 dicembre un altro tribunale olandese respinge le obiezioni che chiedevano un prolungamento dell’affido coatto ai genitori, e consente a Laura di partire, ma non prima di aver compiuto i 15 anni di età. Il 27 luglio la corte distrettuale di Middelburg delibera di rimettere ai genitori la decisione riguardo la partenza della figlia. I genitori accettano e Laura finalmente parte.

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Che l’impresa abbia inizio

Il viaggio di Laura Dekker intorno al globo comincia ufficialmente il 21 agosto 2010 da Gibilterra, e prosegue con le seguenti tappe:

  • Laura arriva a Lanzarote il 25 agosto 2010
  • La tappa successiva è Gran Canaria, raggiunta il 22 settembre.
  • Il 10 novembre Laura lascia le Canarie alla volta di Capo Verde, dove approda dopo 8 giorni.
  • Il 2 dicembre comincia la traversata dell’Atlantico, da Capo Verde a SintMaarten, che si conclude il 19 dicembre. Fino ad aprile 2011 Laura decide di spostarsi solo all’interno dei Caraibi.
  • Come da programma, il 12 aprile 2011 passa il Canale di Panama.
  • La sera del 25 aprile varca l’Equatore, verso sud, e raggiunge le isole Galápagos.
  • Lascia le isole Galápagos il 7 maggio, pronta ad attraversare l’Oceano Pacifico. Fa tappa prima alle isole Marquesas, il 25 maggio, dopo 2960 miglia nautiche di navigazione, poi a Tahiti, Vava’U (Tonga), isole Fiji, dove arriva il 17 luglio, e 3 giorni dopo Port Villa.
  • L’8 agosto riparte con rotta su Darwin, in Australia. La raggiunge il 25 agosto, dopo aver attraversato lo Stretto di Torres, zona di mare fortemente trafficata e caratterizzata da molte isole e barriera corallina. È lì che Laura festeggia il suo 16º compleanno.
  • Il 25 settembre lascia Darwin, dirigendosi verso ovest, nell’oceano Indiano. Per due settimane rimane in silenzio radio (anche sul suo blog), per evitare di essere intercettata da squadre di pirati.
  • Il 12 novembre Laura giunge a Durban, in Sudafrica, dopo 47 giorni ininterrotti di navigazione e circa 5540 miglia nautiche. Sei giorni dopo si sposta a Port Elizabeth, e poi ancora Capo Agulhas, Capo di Buona Speranza e Città del Capo.
  • Il 12 dicembre riparte dal Capo alla volta dell’Equatore e il 20 dicembre completa l’ultima longitudine che le resta da percorrere.
  • Il giro del mondo di Laura si conclude ufficialmente a SintMaarten il 21 gennaio 2012, alle 15:00 (ora locale), dopo un tragitto di 5600 miglia nautiche da Città del Capo.

Al termine di questo lungo e incredibile viaggio, Laura Dekker apprende che le autorità olandesi avrebbero spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti, con l’intento di affidarla ai servizi sociali. Decide allora di non fare più ritorno nei Paesi Bassi e si stabilisce in Nuova Zelanda. Del resto aveva già da tempo rimosso dalla sua barca la bandiera olandese, sostituendola con quella Neozeladese.

Un’impresa epica che ha portato la giovanissima navigatrice all’attenzione dei media internazionali, suscitando al tempo stesso ammirazione e critiche.

 

Dal 2012 a oggi

Cosa è successo negli ultimi anni alla ragazzina ribelle che voleva a tutti i costi fare di testa sua e (fortunatamente) ci è riuscita? Come era prevedibile il vulcano Dekker non si è spento e dal 2012 ad oggi di cose ne sono successe. Innanzitutto un docufilm sulla sua avventura intorno al mondo, Maidentrip, girato nel 2013 da Dekker e diretto da Jillian Schlesinger. Poi due reality, Atlas e Expeditie Poolcirkel. Il primo, un programma televisivo olandese girato nell’estate del 2013, l’ha portata ad intraprendere un viaggio estremo attraverso le montagne dell’Atlante. Il secondo invece, girato nell’autunno 2014 per le reti Scandinave, l’ha condotta addirittura al circolo polare artico dove, dopo aver affrontato diverse prove, è stata dichiarata vincitrice.

Il 2014 è anche l’anno dell’uscita del suo libro, One Girl, One Dream, un racconto autobiografico in cui Laura spiega le motivazioni che l’hanno spinta a partire e, attraverso il racconto delle sue giornate tipo, fornisce uno spaccato reale del suo viaggio in solitaria.

 

 

Nel 2015 ha conquistato un altro primato: è stata infatti la più giovane a ottenere il Certificato Yacht Master Ocean, qualifica internazionale che attesta la capacità di gestire una barca di qualsiasi lunghezza in ogni parte del mondo. Il 2015 è anche l’anno del matrimonio di Laura con Daniel Thielmann, cittadino neozelandese nato in Kurdistan e cresciuto in Germania, con il quale era fidanzata dal 2012. Ma le cose con Daniel non vanno per il verso giusto, e il matrimonio dura poco.

Nel 2017 Laura, stanca di sentirsi intrappolata in una relazione in cui non si trova più suo agio e che la fa sentire imprigionata, decide di divorziare e tornare ai suoi progetti tra cui la Laura Dekker World Sailing Foundation. E proprio durante una regata a cui partecipa con la sua fondazione, incontra quello che diventerà il grande amore della sua vita, Sander Vogelenzang. “È stata la prima volta dopo tanto tempo che ho capito quanto sia divertente condividere le mie passioni con qualcuno che mi capisce. Qualcuno che è cresciuto in un modo molto simile a me.” Scrive Laura nel suo blog a proposito del suo nuovo compagno e del padre di suo figlio. Già perchè nel 2018 Laura è diventata mamma e ha dato alla luce uno splendido bambino di nome Tim.

Si potrebbe pensare che dopo aver circumnavigato il globo in solitaria all’età di sedici anni non ci sia molto altro che tu possa fare per stupire i tuoi fan. Ma Laura non sembra avere intenzione di tirare i remi in barca e siamo certi che ci riserverà tante altre belle sorprese.

 

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